Dall’ 8 al 12 Novembre al Cinema de Seta, Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo.
Per avere maggiori informazioni sulla programmazione, consulta il website del Festival DOCUMENTARIA https://www.documentaria.it/ ou seguici sulle reti sociali.
𝗣𝗮𝗿𝗮 𝗹𝗮́ 𝗱𝗼𝘀 𝗺𝗲𝘂𝘀 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗼𝘀 di Kamy Lara Segue il processo di allestimento di “(Des)construção”, il più recente spettacolo della Companhia de Dança Contemporânea Angolana. Durante la creazione dell’opera, i ballerini sono portati a viaggiare su un insieme di danze tradizionali dell’Angola, e a trasformarle, esplorando i concetti di tradizione, cultura, memoria, identità. |
|
𝗚𝘂𝗶𝗻𝗲́-𝗕𝗶𝘀𝘀𝗮𝘂: 𝗗𝗮 𝗺𝗲𝗺𝗼́𝗿𝗶𝗮 𝗮𝗼 𝗳𝘂𝘁𝘂𝗿𝗼 di Diana Andringa Girato interamente in Guinea-Bissau, nel settembre 2018, in occasione delle celebrazioni per i 45 anni di indipendenza del paese, il documentario propone le testimonianze di un gruppo di accademici di varie nazionalità, membri della società civile guineana, artisti e combattenti della lotta di liberazione nazionale che riflettono e discutono sui ricordi e le eredità del passato coloniale. |
|
𝗕𝗶𝗱𝗼𝗻: 𝗡𝗮𝗰̧𝗮̃𝗼 𝗜𝗹𝗵𝗲́𝘂 di Celeste Fortes e Edson Silva Delgado A Capo Verde la terra lontana è considerata un luogo di abbondanza. È da lì che arrivano i “barili”, inviati da destinazioni diverse, riempiti a vari ritmi, che rappresentano la vittoria dell’emigrazione e incarnano la presenza di coloro che hanno dovuto lasciare il paese. “Bidon: Nação Ilhéu” cuce tre storie femminili, servendosi del barile, personaggio centrale nella vita dei capoverdiani ed elemento di congiunzione tra chi è rimasto e chi è andato.
|
|
𝗢 𝗖𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝗼 𝗢𝘀𝘀𝗼𝗯𝗼́ di Silas Tiny 𝑈𝑛𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑎 𝑅𝑜𝑐̧𝑎 𝑅𝑖𝑜 𝑑𝑜 𝑂𝑢𝑟𝑜, 𝑢𝑛𝑎 𝑔𝑖𝑜𝑟𝑛𝑎𝑡𝑎 𝑎 𝑅𝑜𝑐̧𝑎 𝐴́𝑔𝑢𝑎-𝐼𝑧𝑒́… “Rio do Ouro e Água-Izé erano le maggiori piantagioni (roças) di cacao a São Tomé e Príncipe durante il periodo coloniale portoghese. La loro produzione divenne la più grande del mondo all’inizio del XX secolo. In questo luogo migliaia di uomini e donne sono stati segnati dal lavoro forzato in un regime equivalente alla schiavitù. Il Roça ricorda il potere e il dominio, l’ingiustizia e il dolore. Oggi, il degrado si diffonde nello spazio mettendo la memoria collettiva santomense a rischio di estinzione. Dopo trent’anni di assenza, ritorno nel mio paese e in questo posto per trovare le tracce di quel passato”. |
|
Uma memória em três atos di Inadelso Cossa È un film sul trauma post-coloniale e sulla crisi della memoria collettiva in cui personaggi anonimi fanno un viaggio nel loro passato per guarire una ferita aperta. Ex prigionieri politici che decidono di tornare nei luoghi di tortura per affrontare il fantasma coloniale e curare il propri traumi. Un saggio cinematografico sulla violenza del colonialismo, dal punto di vista del regista, per interrogare e interrogarsi sul ruolo della memoria. |